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Ballare fa bene al fisico e alla mente

Dagli ultimi dati ISTAT si evince che solo un italiano su 4 pratica regolarmente sport, ma con grande sorpresa si scopre che lo sport nazionale per eccellenza non è più il calcio, ma la danza sportiva assieme alla ginnastica, seguite da altre discipline a corpo libero. Ma da dove nasce questa grande passione degli italiani? E soprattutto, che benefici procura alla persona praticare questa attività sportiva?
Come in tanti sport, i benefici che si ottengono dalla danza agiscono a vari livelli: fisco, cognitivo, psicologico e relazionale.
Ballare comporta naturalmente fare del movimento fisico, quindi riusciamo a bruciare le calorie e congiuntamente il nostro corpo si sente meglio, impariamo ad essere più consapevoli dello spazio che occupiamo e delle varie parti di sé, miglioriamo coordinazione e postura; tutto il corpo ne risente positivamente. Inoltre quando pratichiamo un'attività piacevole il nostro cervello produce endorfine, sostanze che danno benessere ed euforia (Duman, C.H.; Schlesinger L.; Russell D.S. , 2008).
Praticare il ballo è possibile ad ogni età, bambini giovani ed anziani, non ci sono particolari controindicazioni anzi, il ballo sembra aiuti le capacità cognitive. Quando impariamo dei nuovi passi mettiamo in funzione la nostra memoria e con essa la concertazione e l'attenzione perché dobbiamo anche riuscire a collegare e coordinare i nuovi passi agli schemi motori e alla musica appresi in precedenza. Mettiamo così in stretta connessione la mente con il corpo.
Una ricerca preliminare, condotta a Washington ha mostrato come in un gruppo di pazienti affetti dal morbo di Parkinson, praticando 20 ore di lezione di tango argentino, abbiano manifestato una maggiore reattività nei movimenti e un migliore equilibrio rispetto al gruppo che ha praticato ginnastica, con evidente diminuzione di sintomi legati a tremore e rigidità e sono stati registrati miglioramenti anche nella vita quotidiana dai lavori domestici, alle spese e hobby.
Il ballo può essere considerato una sorta di "meditazione", ci si concentra sul qui ed ora quando si eseguono varie sequenze a tempo di musica e la mente è liberà da altri pensieri e preoccupazioni, si combatte in questo modo lo stress quotidiano e si alleviano i sintomi dell'ansia; inoltre aiuta a gestire meglio le emozioni e ad accrescere il grado di controllo percepito sugli eventi (Bellia V., 2007).
Non dimentichiamoci che i balli di coppia, da quelli più tradizionali come il valzer o il fox-trot a quelli più moderni come la salsa o la bachata, svilupperebbero nei ballerini la capacità di riconoscere meglio le emozioni altrui rispetto a chi non ha esperienza in fatto di ballo; in pratica nei balli di coppia si impara a diventare più empatici.
La danza come terapia è spesso associata alle più classiche forme di trattamento ed è utilizzata in ambito della riabilitazione psichiatrica, nella prevenzione del disagio giovanile e nel modo dell'handicap e autismo.
In conclusione non ci rimane altro da fare che ballare!

 

Articolo scritto dalla Dottoressa Laura Turtutto
per il Progetto "Psicologo e Mass Media"
pubblicato il 09/.09.2017

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